Il caffè napoletano: un patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO?

Il caffè napoletano è uno dei simboli della cultura italiana, e in particolare della città di Napoli. Ma cosa significa esattamente il termine “caffè napoletano”? Si tratta di un particolare modo di preparare e gustare il caffè, che prevede l’utilizzo di una moka speciale, la “caffettiera napoletana”, e una serie di rituali e gesti che fanno parte della tradizione locale.

Negli ultimi anni, si è avviata una campagna per ottenere il riconoscimento del caffè napoletano come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Ma che significa esattamente questo riconoscimento, e quali sono le possibilità che venga effettivamente conferito?

La candidatura del caffè napoletano all’UNESCO

La candidatura del caffè napoletano come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO è stata presentata nel 2016 dallo chef napoletano Gennaro Esposito, con il supporto del Comune di Napoli e di altre istituzioni locali. L’obiettivo è quello di proteggere e valorizzare la tradizione del caffè napoletano, riconoscendone l’importanza culturale e sociale per la città di Napoli e per l’Italia intera.

La candidatura del caffè napoletano ha ricevuto il sostegno di numerose personalità del mondo della cultura, dell’arte e della gastronomia, tra cui il regista Ettore Scola e il giornalista Carlo Petrini, fondatore del movimento Slow Food. Tuttavia, il processo di valutazione da parte dell’UNESCO è molto rigoroso, e la decisione finale spetta al Comitato per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’organizzazione.

Le possibilità di successo della candidatura

Le possibilità che la candidatura del caffè napoletano venga accolta dall’UNESCO sono difficili da valutare. Da una parte, il caffè napoletano rappresenta una tradizione culturale molto radicata e diffusa, che ha contribuito alla formazione dell’identità della città di Napoli e dell’Italia intera. Dall’altra parte, però, l’UNESCO riceve ogni anno molte candidature per il riconoscimento del patrimonio culturale immateriale, e solo poche di esse vengono accettate.

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Inoltre, la candidatura del caffè napoletano potrebbe incontrare alcune difficoltà a causa della sua natura “locale”. L’UNESCO infatti, tende a premiare le tradizioni culturali che hanno una portata più ampia e che rappresentano un patrimonio comune a diverse comunità. Il caffè napoletano, al contrario, è strettamente legato alla città di Napoli e alla sua storia.

Conclusioni

In definitiva, la candidatura del caffè napoletano come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO rappresenta un importante riconoscimento della cultura italiana e della sua ricchezza e diversità. Tuttavia, è difficile prevedere se questa candidatura avrà successo o meno, ma ciò non deve comunque sminuire l’importanza del caffè napoletano come simbolo della cultura italiana e della città di Napoli.

L’UNESCO ha come obiettivo principale la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle diverse comunità del mondo, e la candidatura del caffè napoletano rappresenta un passo importante verso questo obiettivo.

In ogni caso, il caffè napoletano continuerà ad essere uno dei tesori della cultura italiana e uno dei simboli della città di Napoli, non solo per il suo sapore inconfondibile, ma anche per la sua storia, la sua tradizione e il suo legame con la vita quotidiana degli abitanti di questa splendida città.

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